Come primo post di questo blog sarebbe stato forse necessario qualcosa di piu` miliare, o celebrativo... ma trattandosi di "fabbrica" ci puo` anche stare il mettersi subito "al lavoro", sul pezzo.

Il "pezzo" e` l'ennesimo attacco alla costituzione di quella "Repubblica democratica fondata sul lavoro" che dovrebbe essere l'Italia; attacco perpetrato direttamente da componenti di un governo che hanno piu` volte spergiurato lealta` ad essa e di esercitare le loro funzioni "nell'interesse esclusivo della nazione" (vedi anche Spergiuro).
Mi riferisco alla notizia secondo cui dal vertice G20 si annuncia una revisione Tremonti-Berlusconi dell'articolo 41.

La logica li` richiamata del rendere possibile tutto cio` che non e` vietato assomiglia molto alla mia del "tutto e` concesso tranne cio` ch'e` a tutti vietato", ed e` forse per questa somiglianza che mi sento spinto ad approfondire la discussione...
Il "tutto e` concesso tranne cio` ch'e` a tutti vietato" vorrebbe essere un concetto cui sottendere un ideale sistema normativo al fine di renderlo meno ambiguo possibile, e quindi in grado di offrire alla societa` un ottimale compromesso tra liberta` e giustizia. Tuttavia i passi verso un'organizzazione della societa` a sua volta ideale vanno fatti nella sequenza giusta... ed una societa` in cui a personaggi come Tremonti e Berlusconi, che nella loro storia hanno spudoratamente sostenuto tutto ed il contrario di tutto, e` concesso di governare (nella fattispecie sfasciare) lo stato e` troppo lontana da quella ideale per essere considerata pronta a questo passo... Sarebbe come esortare Pinocchio a seguire il Gatto e la Volpe nel paese dei Barbagianni!
Inoltre il mio "ch'e` a tutti vietato" afferma un principio di uguaglianza del tutto estraneo alle dichiarate intenzioni degli attuali illustri proponenti.
Ed infine, per arrivare al punto, qui non si tratta di una generale strutturazione legislativa bensi` della solita fuorviante trovata comunicativa, propedeutica alla mortificazione dell'articolo 41 della costituzione per aumentare i privilegi propri e degli "amici"... altro che interesse della nazione!

Ma leggiamolo questo articolo 41...
"L'iniziativa economica privata e` libera.
Non puo` svolgersi in contrasto con l'utilita` sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla liberta`, alla dignita` umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perche` l'attivita` economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali [cfr. art. 43]."
Si nota che l'articolo "apre" con un'affermazione di liberta` per poi vietare iniziative in contrasto con l'utilita` sociale o che rechino danno e, naturalmente, raccomanda controlli che garantiscano il rispetto di tutto cio`.
Ora, se il duo Tremonti-Berlusconi sostiene la logica del "rendere possibile tutto cio` che non e` vietato" non avrebbe alcun motivo di prendere di mira tale articolo, che appare formulato proprio secondo quella logica. Anzi, per essere precisi, l'articolo potrebbe limitarsi a citare i divieti, cioe` non contenere la parte "l'iniziativa economica privata e` libera" in quanto, non essendo un divieto, sarebbe implicitamente "resa possibile".
Ecco perche` considero tutta questa faccenda una fuorviante trovata comunicativa, perche` in piena contraddizione con l'enunciazione di principio sono proprio i divieti che si vorrebbero eliminare; altrimenti come potrebbero le modifiche all'articolo procedere nella direzione dell'annunciata "misura straordinaria per la liberta` di impresa"?

Resistere... resistere... resistere... e reagire.

Non possiamo accorgerci di quanto stabilisce la nostra costituzione solo quando qualcuno minaccia di modificarla... Prendiamo l'articolo 43 per esempio...
"A fini di utilita` generale la legge puo` riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunita` di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale."
... che aspettiamo ad attuarlo? Non vedete intorno a voi casi in cui sarebbe opportuno farvi ricorso? L'accesso all'acqua, per esempio, non e` un servizio pubblico essenziale sotto attacco?

Articolo 46...
"Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende."
Sapete che in Argentina durante la terribile crisi di fine anni novanta molte famiglie di operai sono potute sopravvivere solo grazie all'autogestione delle aziende da cui i proprietari volevano licenziarli per chiudere?
Jose` Abelli, portavoce del MNER (Movimiento Nacional De Empresas Recuperadas), si stupisce che in Italia, in tempo di profonda crisi, non si parli della "legge Marcora" (L. 49/85), che favorirebbe una sorta di autogestione in forma cooperativa.
Certo non esiste un'unica soluzione a tutti i problemi, ma almeno nei casi in cui la delocalizzazione viene fatta solo per aumentare i profitti del padrone, e non gia` per effettiva impossibilita` di sopravvivenza dell'azienda di cui si minaccia la chiusura, non sarebbe opportuno promuovere l'autogestione fra le possibili soluzioni occupazionali?
Perche` la sinistra italiana non ha questa cultura politica? O, se ce l'ha, perche` non la diffonde, per esempio nelle ore di formazione previste per chi si trova in cassa integrazione o in mobilita`?

Troppe domande vero? Eppure credo che rileggendole vi si scorgano anche delle significative risposte... almeno spero.